Palazzo Dell'Arco - Mappa

Palazzo Dell'Arco - Dettagli

Per mancanza di fonti documentarie, ed in base all’analisi architettonica, la costruzione del palazzo si può fare risalire al Trecento. Confortati in questo, dal fatto che specialmente il portico non è stato mai modificato, mantenendo pressoché intatte le forme originarie, compreso il solaio ligneo. Pertanto il porticato presenta elementi strutturali tipici del Medioevo. Per la vicinanza con il Paniere del sabato (attualmente piazza Plebiscito), eletta anticamente a piazza principale di mercato, è stato ipotizzato che si trattasse di una loggia per mercanti, destinata alle contrattazioni.1 Ad uno sguardo veloce ed alquanto superficiale, il Palazzo dell’Arco potrebbe risultare un’affascinante testimonianza storico-architettonica apparentemente isolata ed avulsa dall’attuale contesto urbanistico. Contrariamente alle apparenze, anticamente in Barletta, l’utilizzo architettonico dell’Arco era molto diffuso. Infatti, conducendo con più attenzione una ricognizione sulla presenza nei palazzi storici dell’elemento testé citato, possiamo trovarne molteplici esempi. Pertanto è doveroso citare in proposito: Palazzo Comonte ubicato in via Cialdini; Palazzo Della Marra-Bonello, ubicato in C.so Garibaldi; Palazzo Bruotschy ubicato in via S. Giorgio; Arco di via Baldacchini, situato sull’omonima via posta di fronte al portone d’ingresso del Monte di pietà; Arco di Casa Rossi (conosciuta anche come “della Ginevra”), ubicato in via Cialdini, 17, pur possedendo un portico con archi, più avanzato rispetto al prospetto di facciata, attualmente gli archi non risultano visibili in quanto rifacimenti strutturali precedenti li hanno murati, assimilandoli con l’edificio; Arco di Abbate (dal nome dell’antica famiglia Abbate che era proprietaria del fabbricato adiacente), ubicato sulla viuzza denominata via S. Croce, che congiunge P.zza Pescheria con via S. Andrea; Arco di S.Giovanni, ubicato presso palazzo Cafiero (palazzo posto ad angolo con via municipio) in Corso Vittorio Emanuele. 1 Anticamente attraverso questo arco si accedeva alla chiesetta di S. Maria de Porta. Verso la fine del XIX secolo fu chiuso per realizzare una superficie chiusa. Attualmente contrassegnato dal n°civico è occupato da un negozio. Considerando alcuni tra gli edifici demoliti o parzialmente demoliti che possedevano archi, vanno citati: “il sedile dei nobili” (palazzo anticamente appartenente alla famiglia Santa Croce) esisteva ad angolo tra C.so Cavour e C.so Garibaldi. Fu demolito nella prima metà del XX secolo, per lasciare posto alla sede della Banca d’Italia; La Basilica del S. Sepolcro, possedeva un prospetto di facciata più avanzato e con archi; l’Arco dei Cafagna (dal nome della famiglia proprietaria anticamente), era un portico costruito in posizione rialzata rispetto al piano stradale (vi si accedeva per mezzo di alcuni scalini), ed era sottoposto al prospetto avanzato di un palazzo tuttora situato in Piazza Plebiscito al numero civico 12. Quando il palazzo fu venduto nel 1930, il prospetto avanzato con l’annesso portico ad archi furono abbattuti e la facciata rimodellata per volontà ed esigenze del nuovo acquirente; L’Arco dell’Annunziata, apparteneva a chiesa e convento omonimi. Prima di essere abbattuto nel 1812, la superficie dell’intero immobile, si estendeva su C.so Vittorio Emanuele, tra l’attuale sito ove sorge il Palazzo di Città e l’area occupata dal Teatro Curci, occludendo quasi del tutto il Corso. Pertanto il portico era l’unica via d’accesso che consentiva il proseguimento del Corso dalla Basilica del S. Sepolcro in direzione della Chiesa di S. Giacomo.

A cura di Gianluigi Gorgoglione (coro Il Gabbiano - Barletta)


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