Colosso Eraclio - Mappa

Colosso Eraclio - Intro

La gigantesca statua in bronzo si erge in corso Vittorio Emanuele, nei pressi della basilica del Santo Sepolcro, sopra un basamento alto circa un metro. Restaurata durante il Medioevo, è caratterizzata da un uomo in vesti imperiali tardo-romane e bizantine, come mostrano il diadema e l'indumento circolare tipico dei militari di alto rango, presenti sul capo. La statua, nota a livello cittadino come "Eraclio", in realtà è di incerta identificazione. Quelle finora proposte sono state Valentiniano I, Teodosio I, Arcadio di Bisanzio, Onorio, Marciano di Bisanzio, Leone I di Bisanzio e Giustiniano I. Recentemente si è anche parlato dell'imperatore Teodosio II, all'età di quarant'anni, nel suo massimo momento di splendore, mentre il committente sarebbe Valentiniano III. Le indagini storiche effettuate fanno risalire le sue origini alla prima metà del V secolo e sostengono la costruzione della statua a Ravenna, eretta da Valentiniano III. Sembra che Federico II abbia ritrovato la statua intorno al 1231 e nel 1240 avrebbe ordinato che venisse trasportata in Puglia, insieme ad altre opere d'arte; destinazione avrebbe dovuto essere Melfi, ma la morte dell'imperatore avrebbe causato un'improvvisa interruzione del trasporto, che avrebbe lasciato per sempre il gigante nella città di Barletta. In contrasto con chi sostiene che la statua sia stata trafugata durante il sacco di Costantinopoli nel 1204 e lasciata sulle spiagge di Barletta, analisi chimiche inquadrate negli ultimi restauri non hanno riscontrato alcun segno di un'eventuale presenza in mare della statua.


Colosso Eraclio - Dettagli

Statua di bronzo, alta oltre 5 metri, raffigurante un imperatore in abito militare. E' probabile che originariamente brandisse un labaro cruciforme che poggiava al suolo. Collocata sul lato della Basilica del Santo Sepolcro adiacente alla strada, pare sia il più grande cimelio tra le antiche statue ritrovate. I barlettani chiamano il colosso: Eraclio (in dialetto Aré), ma anticamente era anche denominato popolarmente : Erà, Aracco, Eracco. Molteplici studiosi hanno cercato di descriverne le origini e l’attribuzione, ma nonostante ciò, restano ancora irrisolti i quesiti circa l'esatta identificazione del personaggio raffigurato, del luogo dal quale il monumento fu tolto, l'originaria collocazione e destinazione, unitamente all'occasione per la quale fu eretto; inoltre, non sappiamo da chi e attraverso quali vicende il maestoso monumento fu asportato e come sia giunto in Puglia. Di certo sappiamo che si trova a Barletta almeno dal 1309, come dimostra un editto di Carlo d'Angiò con il quale si concedeva ai frati predicatori di Manfredonia di costruire le campane della erigenda chiesa presso Siponto utilizzando per la fusione le gambe e le braccia del colosso.

Nonostante la parziale distruzione della statua per la fabbricazione delle campane, essa è giunta fino a noi sostanzialmente integra, essendo stato accertato in occasione di un recente restauro che almeno la testa ed il busto sono coevi e fanno parte della stessa originaria fusione. Inoltre l’occasione del restauro è valsa a confermare l'attribuzione della statua, alla prima metà del V sec. d. C. e a chiarire il quadro storico al quale il monumento va ascritto. Ulteriori testimonianze storiche, attestano che il monumento era collocato in Barletta e faceva bella mostra di sé a partire dalla prima metà del XV sec., in quanto nel 1442 e nel 1481 “si concedeva un giorno franco di mercato in loco di Arachoâ€. Appare ovvio che in questo periodo, il Colosso sarebbe stato dotato di braccia e gambe rifatte. Inoltre è probabile che la statua agli inizi del Cinquecento, prima ancora di essere collocata nell’attuale posizione, fosse ubicata nella piazza d’armi all'interno del castello, ove fu vista da Leandro Alberti e dove avrebbe potuto essere tenuto il mercato.

Il Colosso è sempre stato collocato all'aperto fino alla II Guerra Mondiale quando fu spostato in un posto più sicuro, per nasconderlo ai tedeschi che cercavano metalli per fonderli in munizioni e armi. Dopo le ostilità fu riposto nella sua sede all'aperto. Nel 1978 versando in condizioni di evidente degrado, furono approntati progetti di restauro. L'appalto fu vinto da una società romana di restauri, che completati i lavori preparatori di incapsulamento del monumento l'8 luglio 1979, iniziò i lavori di: consolidamento della struttura, rimozione degli agenti inquinanti che stavano progressivamente corrodendo il metallo e di pulizia e di rinforzo delle gambe, che erano notevolmente lesionate da anni e anni di compressione sotto gli oltre 8500 Kg di peso. Il primo agosto 1981, il prezioso cimelio fu finalmente restituito alla cittadinanza ed al godimento visivo dei passanti.

La leggenda narra che...
... la città fu salvata da un attacco dei saraceni che infestavano queste terre grazie ad un abile stratagemma escogitato in collaborazione con "Eraclio". Essendo più alto dei tetti e delle mura, avvistò l'esercito nemico in arrivo e ne dette avviso ai barlettani, i quali non facendosi prendere dal panico lo inviarono fuori dalla città lungo la strada percorsa dai saraceni. Questi nella loro avanzata, lo incontrarono mentre piangeva sul ciglio della strada. Dopo avergli chiesto perché piangesse, il colosso per tutta risposta, disse di essere stato scacciato dai suoi concittadini essendo il più basso e debole di tutti, compresi i bambini, che non volevano giocare con lui così piccolo e mal fatto. I saraceni immaginando di trovarsi di fronte ad una città abitata da giganti ben più alti di quel colosso, alto più di quattro metri, prontamente fecero marcia indietro. Al suo rientro in città, dopo essere stato accolto con tutti gli onori ed i festeggiamenti, ad "Eraclio" fu riservato il posto più importante e più in vista, su un piedistallo al centro della città, luogo da cui ancor oggi vigila dall'alto.

A cura di Gianluigi Gorgoglione (coro Il Gabbiano - Barletta)


Colosso Eraclio - Foto
Colosso Eraclio
Colosso Eraclio
scattata il //
Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo)
Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo)
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Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo) e Libreria Patella
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Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo) e Libreria Patella
Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo) e Libreria Patella
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Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo) e Libreria Patella
Colosso Eraclio (o Antico Sedile del Popolo) e Libreria Patella
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Corso Vittorio Emanuele e il colosso Eraclio
Corso Vittorio Emanuele e il colosso Eraclio
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Eraclio
Eraclio
scattata il 27/12/2008
Eraclio
Eraclio
scattata il 27/12/2008