Acquedotto pugliese - Mappa

Acquedotto pugliese - Dettagli

L’Acquedotto Pugliese è un sistema diffuso di impianti per il prelevamento e la distribuzione delle acque. Esso è ubicato in un territorio che, per secoli, ha sofferto di una cronica scarsità d'acqua dovuta alla particolare morfologia del suolo, di natura calcarea e porosa. La sua storia è intrinsecamente connessa con quella del Mezzogiorno d’Italia, dove ha svolto, e svolge ancora oggi, un ruolo fondamentale nella modernizzazione economica e sociale.

La genesi dell’attuale acquedotto è da ricercarsi nella galleria di valico dell'Appennino, da Caposele a Conza, che fu ultimata nel lontano 1914; la sua lunghezza, al momento della costruzione, era di 12.750 mt. (allora superata solo dalle gallerie del Frejus, del San Gottardo e del Sempione). Già in quell’anno, i primi comuni della Puglia venivano alimentati con l’acqua che scorreva lungo le sue condutture. La struttura dapprima convogliò le acque del Sele; in seguito riuscì a convogliare dentro di sé anche i 2.000 l/s delle acque del Calore per una portata complessiva di 6.500 l/s.

Il 24 aprile 1915 fu inaugurata la prima fontana a Bari in Piazza Umberto, pochi giorni prima dello scoppio della guerra. Solo dopo la fine del conflitto mondiale, i lavori furono ripresi e l'acquedotto raggiunse le zone di Brindisi, Taranto, Lecce e, con la realizzazione della diramazione primaria per la Capitanata, anche Foggia.

Durante il fascismo, inoltre, furono realizzati altri tronchi a servizio di zone non ancora raggiunte dall'acquedotto: tra questi, il principale è denominato Grande Sifone Leccese. Esso costituisce il prolungamento del canale principale fino alla cascata monumentale che termina nel mare, utilizzata occasionalmente come scarico terminale della grande opera acquedottistica, realizzata ai piedi del santuario di Santa Maria di Leuca, ultima propaggine del Salento. L'opera terminale fu inaugurata, poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, da Benito Mussolini in persona, che per l'occasione donò la colonna romana installata lungo la discesa a mare.

Oggi sono presenti sul territorio oltre 40.000 chilometri di reti, 5 potabilizzatori, 184 impianti di depurazione gestiti con tecnologie avanzate e sostenibili, 5 impianti di affinamento per il riutilizzo in campo agricolo, oltre 4 milioni di residenti serviti, 25 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (13 centrali mini-idro, 6 impianti fotovoltaici, 5 impianti di cogenerazione da digestione anaerobica fanghi di depurazione, 1 impianto mini-eolico).

Inoltre l’Acquedotto Pugliese è dotato di un avanzato sistema di telecontrollo che consente la supervisione del flusso degli schemi idrici, con possibilità di interventi immediati in caso di anomalia. Il telecontrollo con 4500 sensori sulla rete e 1250 postazioni consente, inoltre, di regolare la funzionalità delle reti in remoto e in automatico.

La qualità dell’acqua captata, potabilizzata e distribuita, nonché dei rifiuti (acqua e fanghi da depurazione) è assicurata da attenti controlli condotti più volte al giorno, in più punti del territorio, grazie al prelievo e alle analisi di campioni dalle sorgenti, dai potabilizzatori, dai pozzi, dalle fontane pubbliche e dagli impianti di depurazione.

Per approfondire: Wikipedia: Acquedotto pugliese


Acquedotto pugliese - Foto
Ponte canale AQP della scoparella o del demonio
Ponte canale AQP della scoparella o del demonio
scattata il 14/03/2021